DIE DEUTSCHE BLOCKADE BRECHER
(I Violatori di blocco della Germania)

La Marina germanica si occupò delle possibili partenze delle sue navi    mercantili da Massaua servendosi, come era logico, del tramite dell'addetto navale a Roma e del Comando Superiore di Marina in A.0.I., e col criterio di rifornire poche unità ma dare ad esse la massima autonomia. Il nostro Comando diede tutto l'appoggio che fu possibile per i preparativi di partenza; furono approntati rapidamente la motonave Coburg ed il piroscafo Wartenfels che partirono rispettivamente il 21 ed il 26 febbraio, riuscendo entrambe a passare in Oceano Indiano.
Verso la fine di marzo furono pronte altre tre navi, ma questa volta la fortuna fu avversa come lo fu ai nostri India e Piave. L'Oder, come si è già detto, fu catturato. Il 29 marzo ed il 1° aprile partirono, rispettivamente, i piroscafi Bertram Rickmers e Lichtenfels; ma il 2 aprile, in seguito all'affondamento del primo, Marisupao, oltre ad ordinare che Piave ed India, come abbiamo già detto, rimanessero ad Assab, fece anche rientrare a Massaua il Lichtenfels. Non ci siamo occupati del Tannenfels poiché questo piroscafo partì da Chisimaio prima dell'offensiva britannica, per una missione dietro dirette istruzioni del Governo germanico. Il piroscafo Gera da Assab fu mandato a Massaua verso il 20 febbraio,per i lavori necessari a riprendere il mare per lunghe navigazioni; ma tali lavori non poterono esere eseguiti ed il piroscafo seguì, con l'autoaffondamento, la sorte degli altri rimasti a Massaua.

Per quanto concerne le navi tedesche rimaste bloccate in Mediterraneo , abbiamo provveduto ad aggiornare alcuni dati errati o mancanti , lasciando da parte alcune questioni :

Max Barendt 1923    766 tsl  BUGSIER Reederei  (L'armatore contattato non la riconosce per sua )
Bellona           1929    1297    NEPTUNE Dampfschiffahrts Gesellschaft. (Costr. Atlas Werke)
Cordelia         1921    1357    A.KIRSTEN (Costr. Hamburg-Elbeschiffs.)
Balkan            1924    2209    KOMROWSKI  (Ex Clanwood) (Storico Armatore di Amburgo )

Gli italiani,alla vigilia della guerra si regolarono così :

ISTRUZIONI IMPARTITE IL 5 GIUGNO 1940 AI MERCANTILI ITALIANII

IN NAVIGAZIONE FUORI DEGLI STRETTI

Ministero Delle Comunicazioni - Marina Mercantile
Divis. Segreteria - Prot. N. 5297/85. Roma, 5 giugno 1940.
All'Ufficio di Stato Maggiore della R. Marina
e per conoscenza :
Al Ministero della Marina - Gabinetto -  Roma»
Oggetto: Istruzioni al naviglio mercantile.
Segreto - Urgentissimo.

In base alla richiesta di codesto Ministero, comunicata a mezzo del capitano di fregata Tona ed agli accordi telefonici, è stato ieri sera 4 giugno diramato a tutte le Capitanerie di Porto del Regno il seguente telegramma per le navi in navigazione:
« Navi nazionali che si trovano in navigazione fuori del Mediterraneo et non siano in grado raggiungere Mediterraneo ovvero Porto Africa Orientale Italiana entro due o tre giorni dirigano per porto benevolmente neutrale più vicino punto Disposizioni siano date da rispettivi armatori mediante radiotelegramma cifrato ripeto cifrato punto Per navi non munite cifrario nessuna comunicazione sia fatta punto Oltre porti metropolitani colonie domini inglesi et francesi siano considerati nemici quelli delle colonie olandesi Congo Belga et Islanda punto Siano evitati come presumibilmente non benevolmente neutrali porti metropolitani coloniali portoghesi punto Siano pure possibilmente evitati porti Stati Uniti punto Per navi Mediterraneo seguiranno altre istruzioni punto Non occorre facciate comunicazione a Società  Italia Lloyd Triestino Tirrenia Adriatica punto Comunicate telegraficamente cifra nome navi cui vien fatto radio et nomi cui non viene fatto per mancanza cifrario punto . Accusate ricevuta telegrafo ».
Nessuna comunicazione è stata fatta per le navi trovantesi in porti esteri avendovi provveduto direttamente codesto Ministero.
Il ministro F.to Host Venturi
Per copia conforme

Il Capitano di fregata (Pierfrancesco Tona)

 

Nonostante ciò , ben 212 navi erano lontano dai porti nazionali.

I tedeschi si regolarono quasi alla stessa maniera : passò alla storia la questione dei "Quattro giorni" , ossia il tempo lasciato ai comandanti in mare per fare rientro in patria. La gente di mare è di pasta diversa e di fronte ad un ordine del genere, anche i più compassati , ebbero uscite verbose irripetibili.
In soli quattro giorni solo le navi su rotte europee o continentali avrebbero potuto farcela , tutti gli altri o tentavano il forzamento del blocco o si facevano internare in porti neutrali.
Alla fine dell'estate del 39 la Marina Mercantile tedesca vantava 4.492.000 tsl (tonnellate di stazza lorda) contro i 5,6 dell'altra guerra ,in gran parte navi abbastanza recenti e moderne . Fin dal 34 , la Kriegsmarine , recependo il problema , si diede un gran da fare affinchè gli equipaggi mercantili fossero addestrati e/o istruiti su cosa fare in casi del genere , distribuendo in gran segreto il cosiddetto codice  "H" , contenente messaggi e testi preconfezionati , in modo da accelerare la diffusione in caso di breve preavviso .
Tuttavia la Marina da guerra germanica nutriva fiducia , credendo alle parole di Hitler , che prima del conflitto ci passassero ancora 3 o 4 anni per potersi preparare adeguatamente : come tutti sanno , non andò così , anzi , le sorti della Germania sul mare si potevano considerare già segnate fin dall'ora.
C'è anche da dire che gli Ufficiali della marina da guerra , pur rispettando i colleghi della mercantile , non ne avevano gran considerazione : problemi di casta evidentemente ,ma furono costretti a ricredersi dopo le imprese dei violatori di blocco.
Che ormai i numeri fossero estratti dal bussolotto , lo capì subito il Com.te Becher del Kandenfels nel transitare attraverso il canale di Suez : notò che alcune navi inglesi sbarcavano grandi contingenti di truppe coloniali , segno manifesto che quelli d'oltre manica non si facevano soverchie illusioni.
Avvertite le autorità competenti in patria , nulla fu fatto da queste : corsi e ricorsi della storia !
Mentre Chamberlain e Hitler si affaticavano a lanciare messaggi urbi et orbi , 2/3 della marina mercantile erano fuori dei porti nazionali tedeschi .
La sera del 24 Agosto 1939 , tutte le stazioni radio , in particolare quella di Norddeich , lanciarono in aria il messaggio "QWA" seguiti da un numero espunto dal codice "H" , in questo caso , QWA-7 , che ordinava l'immediata aperura della busta sigillata contenente ordini segreti.
Essi recitavano..............

Tutte le navi che mercantili tedesche devono subito abbandonare le rotte consuete. Devono navigare da 30 a 100 miglia fuori della rotta....... etc...etc...

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Guglielmo Lepre (Etna)

Grupsom - Sommergibili Mediterranei